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E ora non mi rinchiudere
Penso che una comunità come la CTA di Piazza Armerina esprime il principio di essere liberi di vivere con la famiglia, gli amici, la comunità di appartenenza. In Toscana, per esempio, si assiste ad un preoccupante ritorno alla progettazione di istituti contenitori per le persone con disabilità intellettiva, contrariamente al divieto imposto dalla Legge 180/78 [“Legge Basaglia”, N.d.R.] e da tutte le linee guida e documenti regionali, nazionali e internazionali.
Il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone può e deve essere garantito attraverso un progetto di vita adeguato ai bisogni e alle caratteristiche di ciascuno, come previsto dalla Legge 328/00. La libertà di scelta implica la disponibilità di un’ampia gamma di opportunità, che possa rispondere alle esigenze e ai desideri di ogni persona, mutevoli nel tempo e legati alle specifiche situazioni di vita.
Le risposte devono coprire, senza soluzione di continuità, tutti i bisogni della persona con disabilità, compresa la domiciliarità, a partire dalla vita totalmente indipendente fino alla residenzialità in piccole strutture altamente tutelanti e di qualità, inclusive, non sganciate dal contesto sociale in cui sono situate e totalmente rispettose dei diritti e della dignità delle persone.